Lazzaretto Nuovo
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Lazzaretto Nuovo: la Giunta proroga di due anni la concessione all’Archeoclub e a Ekos Club. Colle: “Un’isola dove si possono conoscere e approfondire la storia e le tradizioni del nostro territorio”

La Giunta comunale, riunitasi nei giorni scorsi in web conference, ha approvato, su proposta del vicesindaco Luciana Colle – la delibera che concede per due anni l’Ex Polveriera – Lazzaretto Nuovo ad esclusione della porzione di Tezon Grande ad uso deposito di materiali archeologici della Soprintendenza, a favore dell’Archeoclub Italia sede di Venezia Onlus e con l’Associazione di Volontariato Ekos Club.
“Archeoclub Italia e l’Associazione di Volontariato Ekos Club – ricorda Colle – avevano sottoscritto nel 2018 un contratto di comodato per il quale ora è stato chiesto un rinnovo. Con la nuova concessione di due anni, nelle more della predisposizione di un bando di gara per la gestione unitaria dell’isola in questione, potranno essere garantiti i lavori di manutenzione (dallo sfalcio dell’erba alle attrezzature ed impianti attualmente in uso), le promozioni di attività (dai campi scuola, ai tirocini, al volontariato del servizio civile, agli itinerari educativi), le attività di scavi organizzati con Università italiane e straniere. Con questa decisione – continua Colle – abbiamo voluto garantire e mantenere la realizzazione di interventi non solo volti alla conservazione del complesso monumentale ma soprattutto la promozione di un ambito di territorio mediante attività culturali destinate a potenziare la fruizione pubblica del bene per consentire, a chi ne sia interessato, di poter conoscere o approfondire la storia e le tradizioni del nostro territorio”.
Archeoclub Italia ha inoltre fatto sapere all’Amministrazione Comunale la volontà di partecipare al bando nazionale “Culturability 2020-2022” indetto dalla Fondazione Unipolis, atto a sostenere i nuovi centri culturali italiani frutto di processi di rigenerazione dal basso, luoghi in cui si sviluppano progettualità di innovazione culturale con un impatto sociale e civico, sperimentando nuove logiche di ingaggio e collaborazione con le comunità di riferimento. Il budget complessivo del bando, che include contributi ai beneficiari e costi di tutte le attività di supporto, è pari a 600 mila euro. La proroga della concessione permetterà loro di presentare istanza al bando.
Nello specifico il Lazzaretto Nuovo fa parte del circuito museale cittadino ed è inserito, inoltre, attraverso il Sistema Bibliotecario Museale della Città metropolitana di Venezia, negli Itinerari storico-naturalistici (un progetto dell’Unione europea) e negli Itinerari educativi della Città. Nel luglio del 2013, con decreto del Ministero della Difesa, è stato disposto il trasferimento della proprietà al Comune di Venezia e nel marzo del 2015 l’Agenzia del Demanio ha consegnato il bene al Comune. Ma è dal 2001 che con un Protocollo d’Intesa il Ministero per i Beni Culturali affidava alle associazioni “Ekos Club” e “Archeoclub Italia”, lo svolgimento di una serie di compiti per la tutela e la salvaguardia dell’isola, il presidio e la valorizzazione dell’area e dei reperti custoditi.
Ad oggi è ancora l’Associazione di volontariato “Ekos Club” che, nell’ottica della tutela e della rivitalizzazione, organizza all’interno dell’isola, visite guidate, incontri, mostre ed eventi, con particolare riferimento alle caratteristiche storiche e ambientali, alla cultura e alle tradizioni lagunari e marinare. Mentre l’Archeoclub Italia si occupa, prevalentemente, delle attività culturali e didattiche (campi estivi ed altre iniziative), ed in particolare della custodia del deposito materiali archeologici della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna presente sull’isola.

Il percorso storico-archeologico dell’Isola si snoda lungo un suggestivo viale di gelsi secolari, piantati nel 1800 durante l’uso militare austriaco, che conduce, dopo aver superato il Casello da polvere Ovest, al Tezon Grande, edificio principale dell’Isola lungo più di 100 metri che, al suo interno, è ancora possibile leggere sulle pareti, i graffiti e le testimonianze pittoriche datati tra la fine del 1500 e gli inizi del 1600, eseguite dai mercanti, dai guardiani e dai “bastazi” (facchini) del Magistrato alla Sanità che così documentavano le attività sanitarie che venivano svolte in quei luoghi. Inoltre, nel complesso del Tezon Grande, vi sono esposizioni quali il Museo della Peste, la raccolta di anfore provenienti dalla Laguna Nord, l’esposizione di tradizionali oggetti in ferro legati alla pesca, alla navigazione e alla cantieristica trovati proprio grazie a scavi recenti.

“Siamo particolarmente soddisfatti della delibera del Comune di Venezia che ci consente, per il momento, di continuare nelle attività di valorizzazione, ricerca, apertura al pubblico dell’isola del Lazzaretto Nuovo – commenta Gerolamo Fazzini, Presidente Archeoclub d’Italia – Sede di Venezia Onlus. La quarantena che ha coinvolto il pianeta nel 2020 per l’emergenza covid-19 è stata messa a sistema mezzo millennio fa dalla Repubblica di Venezia con le due isole dei Lazzaretti lagunari. L’isola della quarantena, il Lazzaretto Nuovo, è stata per secoli una cruciale soglia di Venezia per questa sua funzione fondamentale a salvaguardia della popolazione e dei commerci internazionali. Nell’anno della quarantena globale, le due associazioni Ekos Club e Archeoclub di Venezia hanno proseguito il programma non profit “Per la rinascita di un’isola”. Durante la chiusura al pubblico obbligata, in questi sei mesi il Lazzaretto Nuovo ha mantenuto e incrementato il rapporto con la cittadinanza e la comunità scientifica grazie a progetti speciali e sviluppando un’efficace divulgazione digitale con la rubrica 2.0 realizzata ad hoc sui social network. Tornata al centro dell’attenzione dei media dei diversi continenti, l’importanza storica dei Lazzaretti è stata la chiave per raccontare il rapporto fra Venezia e l’Oriente nei podcast 2020 dell’Institut français du Proche-Orient. La dimensione paesaggistica dell’isola, “Il Sentiero delle Barene”, ha adottato il progetto di ricerca marina “Mappa la Pinna” promosso dal CNR-ISMAR. Il ruolo d’avanguardia dei Lazzaretti è stato inoltre oggetto della visita privata di Eric Bertherat, dirigente dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: “Il Lazzaretto Nuovo è un luogo simbolico. La Repubblica di Venezia fu la prima ad organizzare una reale strategia di salute pubblica per il controllo delle malattie infettive. Ha giocato un ruolo storico di primo piano, ed è quindi molto importante che le persone vengano a visitare questo luogo, per capire la portata assolutamente innovativa delle misure di sicurezza e della gestione del sistema che fu costituito”. Infine – ha concluso Fazzini – grazie all’impegno dei volontari e alle donazioni dei sostenitori dopo i danni della “acqua granda” di novembre, e alla manutenzione straordinaria del pontile ad opera del Comune di Venezia, l’isola sarà nuovamente visitabile a settembre e ottobre. Le prenotazioni sono aperte sul sito www.lazzarettonuovo.com

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